Isola Comacina

L’isola Comacina apre nei tremezzini un immaginario collettivo legato a maledizioni e battaglie navali; al ricordo del Barbarossa e del re del Belgio; a momenti topici come la sagra di San Giovanni; alla spiritualità religiosa.

La storia di questo luogo affonda le sue radici nel passato. Il primo insediamento sull’isola risale al periodo romano, infatti sono stati ritrovati resti di un palazzo o tempio e di murature romane. Verso la metà del V secolo il Vescovo di Como S. Abbondio fece costruire sull’isola l’oratorio di S. Eufemia ad uso delle popolazioni che vi si erano insediate, facendo dell’isola un fiorente centro di commercio ed una roccaforte facilmente difendibile. L’isola divenne un baluardo che si oppose tenacemente durante il periodo delle invasioni barbariche ma poi dovette soccombere nel 585 d.C. ai Longobardi di Autari. In seguito la comunità isolana divenne sempre più prospera e potente e si alleò con Milano nella guerra contro Como.

Nel 1119 le forze dell’isola subirono la prima sconfitta a Campo, paese della terraferma che venne raso al suolo. Nel 1124 i comaschi assediarono l’isola che, dopo un anno di tenace resistenza, fu costretta a capitolare. La rivincita però non tardò ad arrivare e due anni dopo Como fu costretta a soccombere sotto le forze milanesi di terra e quelle isolane dal lago. La vittoria degli isolani decretò la loro fine violenta. Como, alleatosi con il Barbarossa, con promesse e lusinghe staccò l’isola dall’alleanza con Milano e, dopo aver distrutto il capoluogo Lombardo, strinse d’assedio il Castello d’Isola e lo espugnò distruggendo e incendiando ogni cosa e ponendo così fine nel 1169 alla storia della piccola comunità dell’Isola. A questo si aggiunse anche il terribile anatema scagliato dal vescovo di Como Vidulfo, che maledì l’isola, che per secoli fu abbandonata. 

La rinascita di questo luogo risale al secondo dopoguerra ed è legata alla figura del cav. Lino Nessi, conosciuto da tutti come Cotoletta, che grazie all’invenzione del rito del “caffè delle canaglie in armi” riuscì a spezzare la maledizione e a rendere prospera la vita sull’isola. La sua attività di ristorazione, La Locanda dell’isola, che proponeva un menù unico e tradizionale che ottenne anche una stella Michelin, divenne famosissima.

Innumerevoli i personaggi illustri, i protagonisti del mondo del cinema, dell’arte e della cultura che attraccarono sull’isola e che ne parlarono in molti articoli su giornali internazionali, tanto da rendere l’Isola Comacina famosa in tutto il mondo. Perfino Hitchcock fu subito attratto dalla malia di questo luogo, tanto da girare alcune scene del suo primo film proprio sulla sommità di questo isolotto.

Albertina Nessi condivide aneddoti e storie legate al menù servito nella Locanda dell’Isola da suo padre, il Cotoletta.
Albertina Nessi condivide i suoi ricordi personali legati alla vita con la sua famiglia sull’Isola Comacina.

Crediti

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