Negli anni Settanta in paese c’erano tre osterie. Durante la bella stagione, gli uomini si radunavano all’osteria dol Guido a giocare a bocce o al 48. Fuori da quella dol Pilato c’era una panchina dove ci si sedeva in compagnia a discutere del più e del meno. L’osteria de la Rose era il locale più frequentato dai giovani perché dotata di un jukebox.
Ogni ostarìe era affiancata da un negozio di generi alimentari e aveva poi sul retro una sala per banchetti di nozze, cene sociali (come la Veglia Verde) o i pranzi di Sant’Agata; finito di mangiare i tavoli venivano spostati ai lati e al centro si apriva la pista da ballo.
Nel centro storico del paese c’era un dopolavoro, dove si acquistava il vino sfuso, ma ci si poteva anche sedere “a berne un bicchiere”. Un’osteria più antica si affacciava sulla Piazze fino a inizi ‘900.
Crediti
La redazione dei testi qui riportati è stata curata dalla comunità di Tremenico in collaborazione con la coop. soc. Liberi Sogni Onlus. Fotografie, documenti e brani musicali pubblicati in questa pagina sono stati raccolti, selezionati e donati a fine divulgativo e a titolo gratuito dalla comunità tremenicese, nell’ambito del percorso partecipato che ha portato alla realizzazione della mappa di comunità.
Le interviste agli abitanti di Tremenico sono state realizzate dalla coop. soc. Liberi Sogni Onlus.
Eventuali titolari di diritti d’autore sui materiali pubblicati, sono pregati di mettersi in contatto con la coop. soc. Liberi Sogni Onlus.