Feste religiose e profane

Sono numerose le tradizioni, le sagre, le feste di paese e le ricorrenze religiose che spesso hanno origini antiche e affondano le radici nella storia lariana.

Sagra di San Giovanni

La festa di San Giovanni si celebra ogni anno il 24 giugno, in onore di San Giovanni Battista. E’ stata per tantissimi anni la più attesa dagli abitanti della Tremezzina ed era un richiamo per migliaia di visitatori che affollavano la Zoca de l’oli (Conca dell’olio), zona dove si è sempre coltivato l’ulivo, per assistere al grandioso spettacolo pirotecnico. Un tempo si facevano galleggiare migliaia di gusci di lumache pieni di olio e con stoppino, i lumaghitt, in modo da creare tante luci ed evocare l’incendio dell’isola. L’incendio, avvenuto nel 1169, fu l’epilogo della guerra decennale tra Como e Milano. L’isola, baluardo contro le invasioni barbariche, divenne alleata del ducato di Milano e acquisì un notevole potere politico. L’imperatore Barbarossa con l’aiuto dei comaschi mise a ferro e fuoco l’isola, che per sette secoli restò disabitata. Dal pontile di Campo partiva una processione di barche infiorate con figuranti, suonatori, autorità civili e religiose che raggiungeva la Basilica di San Giovanni per la celebrazione della Santa Messa. Ma la vera festa popolare era il sabato sera, quando tremezzini e turisti si litigavano le posizioni migliori per godersi lo spettacolo pirotecnico che dava l’illusione dell’incendio dell’isola.

Donatella Lamberti, Karl Jaehne, Albertina Nessi e Don Italo Mazzoni restituiscono una fotografa collettiva di uno degli eventi più cari ai tramezzini, tra religiosità e tradizioni profane.

Sagra degli asparagi

Gli asparagi di Rogaro sono una vera specialità, teneri e dal colore verde brillante. Oggi purtroppo sono una vera rarità. Erano coltivati tra i filari del vitigno Boliviana che produceva un vinello a bassa gradazione che sembrava inchiostro. Dopo la realizzazione negli anni ‘60 della strada carrozzabile, che permise di raggiungere più agevolmente la frazione, la fama del prezioso ortaggio ha varcato i confini della Tremezzina. E’ nata così la sagra degli asparagi, che in origine si svolgeva tra l’osteria del Bernardo e la piazzetta dell’Oratorio, una vera festa campestre con corsa nei sacchi e rottura delle pignatte. E’ da quasi mezzo secolo un appuntamento irrinunciabile che coinvolge un sempre maggior numero di turisti e buongustai, curiosi soprattutto di assaggiare il risotto con asparagi e gli asparagi con uova e burro nostrani, una delizia per il palato. Oggi i filari sono scomparsi ma gli asparagi miracolosamente resistono.

Pietro Minetti svela i segreti della sagra degli asparagi di Rogaro, tra arte culinaria e tradizioni.

Sagra del missoltino

“Pressa, sale e sole mezzegrino cambiano l’agone in missoltino“. Questo detto locale racconta come vengono realizzati i famosi missoltini o misulten, ossia agoni pescati nel Lario, essiccati e pressati. Il missoltino insieme alla polenta è uno dei piatti più noti della tradizione lariana ed ecco che, per celebrarne l’importanza, è stata istituita a Mezzegra la Sagra del Missoltino ogni terza domenica di settembre. Attualmente la manifestazione è stata anticipata la terza domenica di agosto e ha luogo presso il parco di Mezzegra. In tempi passati era intorno alla grande magnolia che avveniva la festa: la distribuzione della polenta e misulten, il palco addobbato con le reti da pesca, i volontari impegnati a grigliare il pesce, a girare la polenta e versare il vino. Le coppie indossavano i costumi di Renzo e Lucia e la gente  giungeva anche da lontano per gustare questo piatto. La sera il parroco con la chitarra, il sindaco con la fisarmonica e altri amici allietavano l’atmosfera con la musica e si aprivano le danze. Le bellissime canzoni di Davide Van De Sfroos hanno reso famosa questa piccola balera e questa sagra con i suoi caratteristici personaggi genuini di paese, ricordi rimasti indelebili per molti.

Giancarlo Galli ricorda la nascita di una delle feste più caratteristiche della Tremezzina e dedicata ad un piatto fortemente identitario: il missoltino.
Nella piazza intorno alla grande magnolia di Azzano, si svolgeva la Sagra del missoltino, una delle feste più sentite e partecipate del paese. Quella narrata nel filmato è la sagra del 1967.
Dopo la Santa Messa presieduta da Don Luigi Barindelli e la tradizionale benedizione del lago, veniva allestita la festa. Si mangiava tutti insieme polenta, grigliata e missoltini. C’erano poi gli incanti dei canestri, e poi musica e balli: così ci si divertiva in compagnia.
Filmato realizzato da Don Luigi Barindelli e amici, digitalizzato da Ettore Felli.

Festa della Madonna del Soccorso

La Madonna del Soccorso è un santuario dedicato alla Beata Vergine del Soccorso ed è da secoli un punto di riferimento religioso per la comunità. La festa patronale dell’8 settembre vede un fluire di fedeli che, dopo la Santa Messa, si accomodano sul sagrato o nei prati circostanti per un pic nic. Un tempo si portavano soprattutto uova sode, qualche pezzo di formaggio o salame. Per questo è nato il soprannome di “Madonna delle uova”. Per i bambini la gioia era rappresentata dalle variopinte bancarelle poste sul viale delle cappelle, che offrivano dolci come torroni, croccanti e pipette di zucchero. Infatti la festa patronale portava un’atmosfera gioiosa con bancarelle di giochi, dolciumi e palloncini colorati e più che una celebrazione religiosa aveva l’aria di una vera e propria sagra di paese. Il vero pellegrinaggio, intimo e più raccolto, si svolgeva tra aprile e maggio e ogni singolo municipio della Tremezzina aveva una domenica riservata. I primi a salire in processione erano gli abitanti di Mezzegra, a cui era riservata la domenica dopo Pasqua, la domenica in albis. Tutti si ritrovavano alla locanda “Il riposo” e salivano  insieme, facendo sosta ad ogni cappella per osservare e commentare i personaggi scolpiti al loro interno, alcuni dai lineamenti sgraziati e di aspetto grottesco, anche a causa di malattie come la gotta molto diffusa all’epoca della realizzazione delle statue, per le quali hanno fatto da modelli gli abitanti della zona. In queste occasioni è nato il divertente modo di dire “han verdùu i capèi?” (ossia “hanno aperto le cappelle?”) usato ancora oggi quando si incontra qualcuno particolarmente brutto o dall’aspetto insolito.

Pietro Minetti, Donatella Lamberti, Giancarlo Galli, Karl Jaehne e Don Italo Mazzoni raccontano la festa della Madonna del Soccorso, tra passato e presente.
L’8 di settembre si festeggia ancora oggi la festa della madonna del Soccorso.
Si sale in processione fino al santuario, seguono poi il pranzo convivialei, giochi, canti e balli per vivere un pomeriggio in compagnia.
Filmato realizzato da Don Luigi Barindelli e amici, digitalizzato da Ettore Felli.
Il filmato testimonia la processione degli abitati di Mezzegra verso il Santuario della Madonna del Soccorso, nella primavera 1963.
Ogni ex municipio di Tremezzina aveva una domenica dedicata. Mezzegra era il primo, nella prima domenica dopo Pasqua: partendo dalla Chiesa del paese, si arrivava in processione al santuario, dove si svolgeva la messa. Seguiva poi il pranzo in compagnia alla trattoria o direttamente sui prati, con il tradizionale picnic a base di uova sode. 
Filmato realizzato da Don Luigi Barindelli e amici, digitalizzato da Ettore Felli.

Crediti

La redazione dei testi qui riportati è stata curata dalla comunità di Tremezzina in collaborazione con la coop. soc. Liberi Sogni Onlus. Fotografie e documenti pubblicati in questa pagina sono stati raccolti, selezionati e donati a fine divulgativo e a titolo gratuito dalla comunità di riferimento, nell’ambito del percorso partecipato che ha portato alla realizzazione della mappa di comunità. 
Le interviste agli abitanti di Tremezzina sono state realizzate dalla coop. soc. Liberi Sogni Onlus.
Eventuali titolari di diritti d’autore sui materiali pubblicati, sono pregati di mettersi in contatto con la coop. soc. Liberi Sogni Onlus.