Matrimonio Premanese

Lo sposo si recava a casa della sposa con tutti gli invitati e in corteo si andava in chiesa per la cerimonia. Il pranzo nuziale veniva consumato al ristorante, la storica “Peppa”, e una volta terminato iniziava la festa.

Come prima cosa, il giro di tutte le osterie del paese, naturalmente accompagnato da canti, per bere un buon bicchiere.

Seguiva poi la cena e di nuovo a cantare fino alle ore piccole, per poi recarsi sotto le finestre degli sposi novelli a cantare la tipica serenata, él matinèe: una serie di strofe che descrivono il regalo da parte dello sposo dell’abito (morèl) e dell’anello, e l’augurio di prosperità e fecondità alla neonata famiglia. 

Il canto veniva personalizzato col nome degli sposi, quello dell’alpeggio dove sarebbe andata la sposa (ossia quello del marito) e l’augurio che potesse arrivare presto un bel bambino o una bambina, per non dire due gemelli… (come finale):

“or son giunti i bei momenti
che voi siete marito e moglie
allor godete le vostre gioie
i vostri cuor si abbraccerann”
Il matrimonio premanese.
Pellegrìn che va a Sant’Angel.
Canto tradizionale che accompagnava il giro tipico delle osterie durante le feste di matrimonio.
Canto di augurio agli sposi, eseguito sotto la loro finestra la prima notte di nozze.

Crediti

La redazione dei testi qui riportati è stata curata dalla comunità di Premana in collaborazione con la coop. soc. Liberi Sogni Onlus. Fotografie, documenti e brani musicali pubblicati in questa pagina sono stati raccolti, selezionati e donati a fine divulgativo e a titolo gratuito dalla comunità premanese, nell’ambito del percorso partecipato che ha portato alla realizzazione della mappa di comunità. 
Le interviste agli abitanti di Premana sono state realizzate dalla coop. soc. Liberi Sogni Onlus.
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Museo Etnografico di Premana