Quai

Il Quai è un insieme di terreni terrazzati situati sopra le case del paese, a destra della chiesa di S. Antonio. In passato erano campi da semina dove si coltivavano prodotti sia per le persone, che per gli animali. Si piantavano patate, orzo, granoturco, grano saraceno per l’uomo e il foraggio che serviva al bestiame, si seminavano anche orti con la verdura. 
C’erano tante piante da frutta, soprattutto meli, ma peschi, peri e pergole di uva americana.
Ogni famiglia aveva il suo terreno, le proprietà erano segnate con dei grossi sassi piantati nella terra detti termen, che servivano a definire i confini tra le proprietà. Subito sopra il Quai iniziavano i castagneti, detti selve, dove c’erano anche stalle per ricoverare gli animali in alcuni periodi dell’anno. Questi luoghi venivano chiamati Vulpere, Guast, Vebre e Paui, e, salendo, si arrivava fino alla strada militare ai piedi del Monte Legnoncino. Ora è una grande estensione di rovi.

Carla nell’orto del Quai, di Emilio Buzzella
Nonna Agata spala la neve al Quai nel 1985, di Emilio Buzzella

Crediti

La redazione dei testi qui riportati è stata curata dalla comunità di Introzzo in collaborazione con la coop. soc. Liberi Sogni Onlus. Fotografie e documenti pubblicati in questa pagina sono stati raccolti, selezionati e donati a fine divulgativo e a titolo gratuito dalla comunità di riferimento, nell’ambito del percorso partecipato che ha portato alla realizzazione della mappa di comunità. 
Le interviste agli abitanti di Introzzo sono state realizzate dalla coop. soc. Liberi Sogni Onlus.
Eventuali titolari di diritti d’autore sui materiali pubblicati, sono pregati di mettersi in contatto con la coop. soc. Liberi Sogni Onlus. Hanno partecipato al tavolo di lavoro per la creazione di questa mappa di comunità: Caterina Tagliaferri, Cinzia Cantini, Emilio Buzzella, Enrica Buzzella, Flavio Cipelli, Fulvia Buzzella, Giada Faretra, Giorgia Pandiani, Luca Buzzella, Maria Teresa Buzzella e Primavera Realini.