Oggi il grande protagonista dell’economia tremezzina è il turismo, notevolmente incrementato negli ultimi anni.
La Tremezzina è stata, è e rimane ancora oggi una destinazione ambita da turisti di tutto il mondo, specialmente americani, russi, francesi, inglesi e tedeschi. Le attività economiche legate a questo importante settore sono quindi in continua crescita ed evoluzione. Inoltre è importante ricordare la presenza di grandi aziende come l’ABB, che riescono a dare lavoro a moltissime famiglie della zona o della Claind, ditta molto all’avanguardia o di piccole eccellenze locali, come l’Oleificio Vanini
Grand Hotel Tremezzo
Fiore all’occhiello della tradizione turistica è sicuramente il Grand Hotel Tremezzo. Enea Gandola era arrivato a Tremezzo da Bellagio con l’intenzione di fondare un grande albergo di lusso. Acquistò la seicentesca Villa Poncetta e affidò il compito all’architetto Ferrario e al capomastro Tagliasacchi, futuro costruttore della Gaeta di Nobiallo e del castello di Bolvedro, con l’arduo incarico di trasformarla nel “Tremezzo Hotel”, inaugurato nel 1910. Degno di Villa d’Este, nel 1923 ospitò la “Divina” Greta Garbo, furono girate alcune scene del film “Grand Hotel” e così la fama dell’albergo varcò l’oceano.
Dopo vari passaggi la proprietà oggi appartiene alla famiglia de Santis, che ha portato il Grand Hotel tra le migliori strutture del pianeta e fa rivivere ai clienti l’atmosfera di una lussuosa villeggiatura d’altri tempi.
Negli anni ‘70 nasce al GHT l’Escale Club, una piccola discoteca, arredata sobriamente e con gusto, aperta a tutti. L’idea è di creare un locale abbastanza esclusivo per i clienti ma anche per i ragazzi del posto, in contrapposizione al più caotico Lido di Cadenabbia. Musica raffinata, DJ di livello e regola principale: “l’abito fa il monaco”. Il successo è immediato: clienti, villeggianti e locali frequentano da marzo a settembre il club, i decibel non sono esagerati, si conversa senza urlare, baraonde e zuffe restano al di fuori. Nascono flirt, folli amori e relazioni clandestine, il gossip imperversa. Le belle cose però finiscono, l’attività viene ceduta e il glorioso Escale diventa una sala ristorante. Rimane il ricordo, tuttora vivissimo nelle vecchie generazioni, dell’età dell’oro, legata al boom economico.
ABB – già Kent Tieghi
Mario Tieghi, ingegnere e capitano di vascello, nel 1937 fonda una società per costruire strumenti per le navi. Lo strumento più conosciuto è il “Teleimmersiometro” che serviva per equilibrare i carichi sulle navi e mantenerle stabili. La Società nasce a Milano e l’avvento della guerra induce l’ingegnere a cercare un posto più tranquillo per trasferire le sue officine, e la scelta cade su Lenno.
La Società parte con una ventina di dipendenti, si sviluppa, cambia sede, si unisce con la ditta Kent e si costruiscono nuovi stabilimenti e strumentazioni sempre più sofisticate e all’avanguardia: nei tempi d’oro pre automatizzazione e di maggior sviluppo, riesce a dar lavoro a circa 900 dipendenti, divenendo una delle prime fonti di sussistenza della Tremezzina.
Ancora oggi l’azienda conta circa 200 dipendenti e si costruiscono strumenti di misura in campo petrolifero e plastico.
Esiste a Lenno anche una scuola regionale intitolata a Mario Tieghi per preparare i ragazzi a questo tipo di lavoro, la quale ospita anche un piccolo museo che racconta la storia di questa società e di come sia riuscita a portare benessere in questi piccoli paesi, prima legati solo ad attività artigianali, contadine e alla pesca.
Oleificio Vanini
La produzione di olio in Tremezzina affonda le sue radici nel passato, tanto che l’olio prodotto in Tremezzina viene chiamato anche “Olio dei Longobardi”, perché pare fosse particolarmente apprezzato dalla regina Teodolinda.
L’ulivo è stato introdotto sul lago di Como in tempi molto antichi, dagli schiavi greci al seguito dei romani qui insediati, e grazie al clima mite della Tremezzina ha potuto proliferare. Soppiantato dal gelso per l’allevamento dei bachi da seta, è stato riscoperto agli inizi del 1900.
L’oleificio Vanini, fondato nel 1850, ha sempre lavorato con passione e professionalità le olive raccolte sulle sponde del Lario, soprattutto dalla Zoca de l’oli, zona particolarmente indicata per questo tipo di coltivazione che si trova ad Ossuccio, producendo un extravergine veramente unico. Medaglia d’oro all’Expo di Parigi, il frantoio è da sempre punto di riferimento per la comunità tremezzina: ritrovo da ottobre in poi di tutti i coltivatori della zona, grandi e piccoli, basta portare i pochi chili di olive raccolte dalle piante in giardino e si esce con una bottiglia d’olio fantastico!
I tempi sono cambiati e la produzione locale (ora dislocata soprattutto a Rogaro) non basta più, in ogni caso si lavorano olive coltivate in Italia e con caratteristiche affini a quelle del Lario.
L’olio Vanini è conosciuto e apprezzato in tutta Europa e grazie alle nuove generazioni la tradizione continua.
Claind
In Tremezzina la Claind è sinonimo di Lorenzo Cogotzi. Lorenzo arriva alla Kent-Tieghi (oggi ABB) negli anni ‘70. Siamo agli albori dell’elettronica, serve un esperto. Però lui non è un esperto, è un genio, tant’è vero che qualcuno lo definisce “un marziano a Lenno”.
Grandi idee, grande voglia di fare e grande modestia, conquista subito la stima e la simpatia di tutti. Nel 1979 lascia la Tieghi e fonda la Claind, ora eccellenza mondiale nei generatori di idrogeno. Inizialmente la sede è in un garage di Ossuccio, poi passa a Brienno, in un locale che era un ex pollaio e dal 1992 si sposta a Lenno, in locali più spaziosi e consoni. E’ una realtà lavorativa fortemente connessa col desiderio di Cogotzi di realizzare un sogno condiviso con la moglie Mariolina, sempre al suo fianco. Un sogno costellato da tante avventure, rischi, arrangiamenti di vario genere e situazioni comiche legate ad esempio a periodo di produzione dei fermentatori. Il primo fermentatore è stato consegnato in Farmitalia trasportato sul carrello che si usava per il campeggio, perché ancora non c’erano mezzi di trasporto adeguati. Per lo stesso motivo negli interventi tecnici presso i clienti, il sig. Cogotzi caricava in macchina il tecnico e la sua bici e arrivati a destinazione ognuno dei due andava per la propria strada a sbrigare il proprio lavoro. Sono ricordi che rimangono indelebili nella memoria e nella storia di questa azienda di famiglia, attualmente guidata dal figlio di Lorenzo, Giovanni, con maestria e sistemi innovativi all’avanguardia.
Crediti
La redazione dei testi qui riportati è stata curata dalla comunità di Tremezzina in collaborazione con la coop. soc. Liberi Sogni Onlus. Fotografie e documenti pubblicati in questa pagina sono stati raccolti, selezionati e donati a fine divulgativo e a titolo gratuito dalla comunità di riferimento, nell’ambito del percorso partecipato che ha portato alla realizzazione della mappa di comunità.
Le interviste agli abitanti di Tremezzina sono state realizzate dalla coop. soc. Liberi Sogni Onlus.
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