Subiale Mont
Subiale, dagli abitanti di Introzzo chiamato comunemente Mont, in passato veniva raggiunto per mezzo della mulattiera che partiva direttamente dal paese. Oggi si raggiunge comodamente con una strada asfaltata. Era un’alpe costituita in gran parte da baite e stalle in pietra, e in passato era luogo di transumanza del bestiame. Le donne vi si trasferivano nella bella stagione con i bambini e gli animali, mentre gli uomini rimanevano in paese per andare al lavoro. Si racconta che la sera, dopo il rosario, ci si riunisse in un luogo in fondo al piccolo borgo detto L’erbol del brug e tutte insieme si intonassero canti e urla detti i gicoil per farsi sentire dai mariti che erano a valle.
Attualmente molte baite sono state ristrutturate e Subiale è diventato luogo di vacanza, soprattutto in estate. C’è anche un ristorante, il “Capriolo”, punto di ritrovo per i villeggianti. Qui si possono gustare le specialità locali e fare una partita a carte.
Da Subiale inizia un bosco di abeti e larici considerato una ricchezza della comunità.
Crediti
La redazione dei testi qui riportati è stata curata dalla comunità di Introzzo in collaborazione con la coop. soc. Liberi Sogni Onlus. Fotografie e documenti pubblicati in questa pagina sono stati raccolti, selezionati e donati a fine divulgativo e a titolo gratuito dalla comunità di riferimento, nell’ambito del percorso partecipato che ha portato alla realizzazione della mappa di comunità.
Le interviste agli abitanti di Introzzo sono state realizzate dalla coop. soc. Liberi Sogni Onlus.
Eventuali titolari di diritti d’autore sui materiali pubblicati, sono pregati di mettersi in contatto con la coop. soc. Liberi Sogni Onlus. Hanno partecipato al tavolo di lavoro per la creazione di questa mappa di comunità: Caterina Tagliaferri, Cinzia Cantini, Emilio Buzzella, Enrica Buzzella, Flavio Cipelli, Fulvia Buzzella, Giada Faretra, Giorgia Pandiani, Luca Buzzella, Maria Teresa Buzzella e Primavera Realini.