Bulciago è caratterizzato da sempre da una costellazione di attività commerciali, molte delle quali concentrate nella centrale Via Volta.
Per la spesa alimentare (frutta, verdura, affettati, formaggi, scatolame, detersivi ecc ecc) ci pensava la signora Rosita ed il marito Carletto “Zacuren”; se non volevi cucinare ti potevi fermare nella sua osteria che si affacciava sulla Corte. Per la carne ti rivolgevi a Renzo “Macelar” (detto anche “Ul Balzar”), alla Trescana o alla Cooperativa gestita da Francesco, uno dei fratelli Fusi molto impegnati in attività commerciali. Per un capo di abbigliamento alla Pomina. Qualche anno più tardi se ti serviva qualcosa per la casa c’era il negozio di Giulia (“la Campera”) o di Learco (e Maria) e di fronte quello del fratello Egidio per tutto ciò che aveva a che fare con l’elettricità. La gioia dei bambini invece era la Cartoleria “Tonia” che vendeva tutto l’occorrente per la scuola : penne, matite colorate, gomme, quaderni e soprattutto figurine. Ovviamente non mancavano i giornali : il rito del quotidiano si consumava tra questi pochi metri quadri che dividevano la cartoleria dal mondo delle osterie. Per il pane si poteva contare invece sui 2 prestini storici, Savini (il signor Diego coi figli Alfredo ed Antonia, poetessa dietro il bancone) e Farina “Pedrai” (Ines “Pedraeta”, grande guerriera, ed il marito Alfiero, storico amministratore comunale). Per sali e tabacchi (oltre che per la carne) sulla Trescana, la cui eredità è poi passata alla famiglia Visconti. Per una spuntatina ai capelli, se uomo, potevi fare un salto da Cesare in piazza della chiesa. C’era poi la merceria di Fano, il negozio di frutta dell’Edvige e Berto, la lavanderia della famiglia Maggioni, e chi più ne ha più ne metta…Un centro commerciale all’aperto dove tutti si conoscevano e tra un acquisto e l’altro si scambiavano consigli, pettegolezzi, nello scorrere quotidiano della vita.
Nel corso degli anni alcune attività commerciali sono state chiuse o si sono trasformate, passando il testimone alle generazioni successive o cambiando sede. Giulia ha ceduto il passo alla figlia Tiziana, diventata la Fata del profumo. La cartoleria ha cambiato gestore passando nelle mani di Rino e della figlia Isabella, ma la magia per i bambini è rimasta la stessa, così come il rito del giornale che ha continuato a consumarsi nello spazio che la separa dalla piazza Aldo Moro e dal Bar Centrale. Anche la Lavanderia è diventata di Roberta che tutti accolgono con affetto quando rientra dal suo buen retiro spagnolo. Così come l’Osteria Pelai, trasformata in Bar Centrale, è stata gestita dalla famiglia Menga prima e Mirabella poi, che ha traghettato lo storico locale nell’adiacente Piazza Aldo Moro, dando nuova linfa ad un’attività commerciale in cui non ci si è mai limitati a consumare solo bevande, ma veri e propri pezzi di vita personale e comunitaria. Al prestino Farina si è sostituito quello della famiglia Primerano che con grande orgoglio esponeva all’ingresso un’insegna con la scritta “Pane Meridionale”: memorabili sono le code di avventori di origini meridionali provenienti da tutta la Brianza che il sabato mattina si formavano davanti all’ingresso, cui si sono aggiunti in breve tempo anche i settentrionali, una volta superata l’iniziale diffidenza e testata la bontà del manufatto.
Negli anni del boom economico, l’aumento della popolazione e della sua capacità di acquisto ha favorito la nascita di nuove attività commerciali, anche e soprattutto al di fuori della centrale Via Volta. In particolare la Via Canali ha ospitato nel pianterreno dei suoi condomini negozi alimentari, tradizionali ma rivisti nelle nuova formula del minimarket (Farina ed Arrigoni, eredi delle già citate attività di Via Volta); il barbiere Bognanni poi diventato parrucchiere a tutto tondo, le cui orme sono state seguite con gran successo dal figlio; il rivoluzionario Isella Jeans che ha fatto scoprire a Bulciago e a tutti i comuni limitrofi il fascino e la trasgressione che il capo d’abbigliamento d’oltreoceano portava con sé, così come ha fatto il mitico pizzaiolo Gianni con la sua Pizzeria, a metà tra il country americano ed il colore-sapore partenopeo.
Anche i negozi di Via Canali hanno avuto la loro naturale evoluzione legata al cambiamento dei tempi, trasformandosi in attività di volta in volta rispondenti alle esigenze e gusti del momento.
Un particolare cenno meritano anche le attività di periferia come la bottega di Renzo a Bulciaghetto che riforniva con la sua energia (oltre che con i suoi gustosissimi prodotti) tutta la popolazione della frazione che stava crescendo a vista d’occhio. Altro negozio di interesse è stato Fumagalli di Via Roma che, sorto a fianco dell’officina del “farè”, ha servito dapprima con la ferramenta le aziende piccole e grandi che sono proliferate nel periodo del boom industriale, ma poi ha accompagnato tante generazioni nei momenti più importanti della vita (Battesimo, Comunione, Cresima, Matrimonio) con le sue bomboniere e gli articoli da regalo, nonché è stato un vero e proprio Mondo dei Balocchi coi giocattoli che riempivano le vetrine illuminate nel periodo natalizio.
Crediti
La redazione dei testi qui riportati è stata curata dalla comunità di Bulciago in collaborazione con la coop. soc. Liberi Sogni Onlus. Fotografie e documenti pubblicati in questa pagina sono stati raccolti, selezionati e donati a fine divulgativo e a titolo gratuito dalla comunità di riferimento, nell’ambito del percorso partecipato che ha portato alla realizzazione della mappa di comunità.
Le interviste agli abitanti di Bulciago sono state realizzate dalla coop. soc. Liberi Sogni Onlus.
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