Osterie e bar

osterie e bar

Nella Bulciago di una volta sulla centralissima via Volta si susseguivano numerose osterie che, come in un percorso spirituale enologico, guidava gli avventori a varcare la soglia di questi locali a gestione famigliare per farsi un “Bianchino”, interminabili partite a carte, a bocce o più tardi al biliardo. Si partiva dall’Osteria de Basen, un paradiso fumoso in posizione dominante, per passare al Circulen, chiuso tra la Curt de Pinzana e la Cà del Maver, nell’area occupata dall’attuale biblioteca, ed alle altre osterie attigue, La Trescana e L’Osteria de Vitori e Letizia; si proseguiva nell’area Filanda dominata dal Circulon, dall’Osteria Pelai e l’Osteria del Zacuren per finire all’Osteria de Pedren ed Angiuleta in Curt di Trescan.

Nei ricordi di tanti abitanti di Bulciago ci sono aneddoti legati alle tante osterie presenti in paese

Ogni osteria aveva un suo segno distintivo impresso per lo più dalla famiglia che la gestiva. L’Osteria dei Pelai era il regno della famiglia Arrigoni che con tutte le figlie ha servito generazioni di Bulciaghesi, richiamando avventori anche dai paesi limitrofi. Tra questi si ricordano anche i Conti Pegazzani Riccardi : la Contessa nel suo impeccabile abbigliamento total white era solita fare scorta di caramelle che poi distribuiva ai bambini nei suoi giri per le vie del paese. Al suo interno troneggiava un bellissimo tavolo da biliardo e si poteva consumare anche la “Castegnascia” con la cannuccia di liquirizia. Ma soprattutto il Gelato alla Penagia, prodotto artigianalmente con il latte delle mucche di Berio che le famiglie lì residenti (Maggioni, Colombo, Ripamonti) allevavano nelle stalle e sulle terre di proprietà dei Conti. 5 Lire per una parigina ricoperta da una montagna di questa prelibatezza. Il re dei locali era il Circulon, chiamato così per le sue dimensioni importanti: un grande locale in cui erano allineati tanti tavoli, senza quasi soluzione di continuità, dove si beveva sempre un bicchiere e non mancava mai un piatto di “Pasta al Zugo” o una scodella di minestra o trippa : al lunedì poi bisognava passare tutto con candeggina ed olio di gomito! Nel locale piccolo invece si è ospitato uno dei primi televisori del paese. Il locale è passato nelle mani di tante famiglie (Fumagalli, Proserpio, Colombo e di nuovo Fumagalli, quella del Gino Girebal). La grande attrazione era il grande campo di bocce all’esterno che occupava l’area centrale della Corte della Filanda. Si difendeva bene anche il Circulen, chiamato così per le sue dimensioni più ridotte, magistralmente gestita dalla Emma che oltre a sfamare i figli Emilio e Maria Teresa offriva un boccone anche ai suoi clienti insieme al bicchiere.  Lo stesso clima famigliare si respirava nelle osterie di Zacuren, Vitori e Pedren; dalla Trescana invece potevi anche fare la spesa e comprare sali e tabacchi. Osteria particolare era quella dei “bumbon” di Sandrino e Renata che nel loro negozietto soddisfacevano i dolci desideri di tutti.

Anche le frazioni avevano le loro osterie storiche. A Bulciaghetto le storiche osterie “Pastè” e “La Casciadura”: nel primo si celebravano i banchetti di nozze, dei veri e propri eventi in cui si consumavano in abbondanza non solo cibi e bevande, ma anche risate, balli e canti a squarciagola (verrà poi trasformato in discoteca).
A Campolasco la “Coca” della famiglia Cazzaniga, chiamata così perché la signora Immacolata aveva fatto conoscere alla popolazione locale la magica bevanda a stelle e strisce, insieme ai gustosissimi gelati, che poi le generazioni successive hanno sapientemente prodotto nel loro laboratorio dapprima artigianale e poi industriale. Al di qua invece del passaggio a livello c’era l’osteria della “Pore dona” (la signora Fulvia, mamma Arrigoni) dove “giovanotti e signorine” di altri tempi, provenienti anche dai paesi vicini, si ritrovavano per un ballo innocente, ma a quei tempi proibito. Le ragazze raggiungevano il locale con le ciabatte, portandosi in un sacchetto le scarpe belle coi tacchi, che poi indossavano sul posto. Lì sono nati per lo più quegli amori che, superando le intemperie degli anni, hanno dato vita al tessuto famigliare resistente che ancora oggi caratterizza la comunità bulciaghese.

Crediti

La redazione dei testi qui riportati è stata curata dalla comunità di Bulciago in collaborazione con la coop. soc. Liberi Sogni Onlus. Fotografie e documenti pubblicati in questa pagina sono stati raccolti, selezionati e donati a fine divulgativo e a titolo gratuito dalla comunità di riferimento, nell’ambito del percorso partecipato che ha portato alla realizzazione della mappa di comunità. 
Le interviste agli abitanti di Bulciago sono state realizzate dalla coop. soc. Liberi Sogni Onlus.
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