Filanda

Filanda

La Corte della Filanda è stata nel corso dei decenni il luogo in cui si sono succedute generazioni di famiglie che hanno condiviso i momenti più importanti della loro vita privata e comunitaria.
Negli spazi interni ed esterni di questo complesso si muoveva un mondo parallelo che rifletteva la vita di quegli anni: tra le mura domestiche delle singole abitazioni così come nelle parti comuni aperte o nelle piccole attività commerciali che animavano l’area, si respirava un’atmosfera di vera comunità, semplice e schietta; risuonavano voci e rumori familiari, urla di bambini e pianti di neonati, litigate tra mogli e mariti o tra vicini di casa (alcune entrate nella leggenda, ma che non si possono raccontare ai posteri!), tutte rigorosamente combattute in lingua dialettale fino all’ultimo colpo; odori e sapori che dalle cucine o dalle osterie (Pelai, Zacuren, Circulon) si diffondevano intorno e dal portone d’ingresso ti accoglievano facendoti sentire a casa.

Negli anni settanta poi la Corte si affolla anche di alcune famiglie meridionali, i migranti dell’epoca, numerose e rumorose, che vengono accolte all’inizio dalle famiglie brianzole “doc” con una certa diffidenza (“I terun i se laven mia. I mangen mia me nom”). I brianzoli allevavano ancora gli ultimi bachi da seta, i terun coltivavano i pomodori. Ma ad infrangere questo muro ci pensano soprattutto i numerosissimi bambini, giocando fra di loro felici e spensierati a giochi semplici ed universali come nascondino, palla mano, c’è l’hai, baseball, lancio delle figurine… Al di là delle differenze apparenti legate alla provenienza, l’immagine che più è rimasta impressa in tutti gli abitanti della Corte è quelle di tante famiglie che si aiutavano l’una con l’altra, percorrendo insieme un pezzo importante della loro vita.

Crediti

La redazione dei testi qui riportati è stata curata dalla comunità di Bulciago in collaborazione con la coop. soc. Liberi Sogni Onlus. Fotografie e documenti pubblicati in questa pagina sono stati raccolti, selezionati e donati a fine divulgativo e a titolo gratuito dalla comunità di riferimento, nell’ambito del percorso partecipato che ha portato alla realizzazione della mappa di comunità. 
Le interviste agli abitanti di Bulciago sono state realizzate dalla coop. soc. Liberi Sogni Onlus.
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