Agglomerato di fabbricati rurali separato dal centro abitato e sempre esposto al sole, costituito da tabièi (stalle), per il ricovero di animali e fieno, ed èr, stalle utilizzate per l’essicazione e la battitura della segale.
Durante la giornata, vecchi, donne e bambini passavano a Fénil gran parte del loro tempo accudendo gli animali, tagliando il fieno e lavorando nei campi, contribuendo così in modo concreto al sostentamento della famiglia.
Non c’era però solo il lavoro, i bambini trovavano momenti per il gioco e, mentre le mucche facevano marende prima della mungitura della sera, le donne ingannavano il tempo raccontandosi gli ultimi pettegolezzi (la famosa “Radio Fénil”).
Crediti
La redazione dei testi qui riportati è stata curata dalla comunità di Tremenico in collaborazione con la coop. soc. Liberi Sogni Onlus. Fotografie, documenti e brani musicali pubblicati in questa pagina sono stati raccolti, selezionati e donati a fine divulgativo e a titolo gratuito dalla comunità tremenicese, nell’ambito del percorso partecipato che ha portato alla realizzazione della mappa di comunità.
Le interviste agli abitanti di Tremenico sono state realizzate dalla coop. soc. Liberi Sogni Onlus.
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