Un tempo il lavoro nei campi e negli orti era svolto principalmente dalle donne.
Gennaio e febbraio erano i mesi in cui si portava il concime (la grasse) nei terreni per ingrassare la terra. In seguito, appena passato il gelo, gli uomini (se non erano al lavoro e in questo caso erano sostituiti ancora dalle donne) zappavano rivoltando la terra nei campi per prepararli alla semina. Quest’ultima fase spettava alle donne. Per le patate si facevano dei buchi con la zappetta (sape), si metteva la patata, la si ricopriva e con il rastrello di ferro si spianava la terra. La raccolta delle patate veniva fatta a settembre, venivano messe in cantina e divise tra quelle da consumare, quelle da seminare l’anno dopo e quelle più piccole erano destinate agli animali.
La preparazione del campo era comune per ogni coltura, solo per gli orti prima della semina si suddivideva il terreno in parti, una per ogni ortaggio. Le verdure si raccoglievano dalla primavera fino ai primi geli, le carote venivano raccolte e conservate nella sabbia per consumarle durante l’inverno. Con la segale si faceva il pane nero. Tutto quello che non veniva consumato dalle famiglie veniva dato in pasto agli animali.
Crediti
La redazione dei testi qui riportati è stata curata dalla comunità di Introzzo in collaborazione con la coop. soc. Liberi Sogni Onlus. Fotografie e documenti pubblicati in questa pagina sono stati raccolti, selezionati e donati a fine divulgativo e a titolo gratuito dalla comunità di riferimento, nell’ambito del percorso partecipato che ha portato alla realizzazione della mappa di comunità.
Le interviste agli abitanti di Introzzo sono state realizzate dalla coop. soc. Liberi Sogni Onlus.
Eventuali titolari di diritti d’autore sui materiali pubblicati, sono pregati di mettersi in contatto con la coop. soc. Liberi Sogni Onlus. Hanno partecipato al tavolo di lavoro per la creazione di questa mappa di comunità: Caterina Tagliaferri, Cinzia Cantini, Emilio Buzzella, Enrica Buzzella, Flavio Cipelli, Fulvia Buzzella, Giada Faretra, Giorgia Pandiani, Luca Buzzella, Maria Teresa Buzzella e Primavera Realini.