Piccolo borgo di cascine e stalle dove si trasferivano, per il taglio del fieno tra maggio e giugno, intere famiglie.
I contatti con Tremenico però non mancavano, infatti i bambini andavano e tornavano per frequentare le lezioni; inoltre esisteva una teleferica per ricevere e spedire merci fra gli opposti versanti: al mattino da Tremenico arrivavano pane fresco e vettovaglie, la sera da Lentrèe veniva mandato il latte munto da portare in latteria.
Dopocena i bambini inventavano giochi anche pericolosi nella vicina cava e le donne si trovavano a gruppi per chiacchierare, cantare e gicolà (emettere gridi lunghissimi e acuti che si smorzano per mancanza di fiato, usati anche per comunicare a chi era rimasto in paese che tutto andava bene).
Crediti
La redazione dei testi qui riportati è stata curata dalla comunità di Tremenico in collaborazione con la coop. soc. Liberi Sogni Onlus. Fotografie, documenti e brani musicali pubblicati in questa pagina sono stati raccolti, selezionati e donati a fine divulgativo e a titolo gratuito dalla comunità tremenicese, nell’ambito del percorso partecipato che ha portato alla realizzazione della mappa di comunità.
Le interviste agli abitanti di Tremenico sono state realizzate dalla coop. soc. Liberi Sogni Onlus.
Eventuali titolari di diritti d’autore sui materiali pubblicati, sono pregati di mettersi in contatto con la coop. soc. Liberi Sogni Onlus.