Lo stampàa è l’abito tradizionale che fino agli anni cinquanta indossavano tutte le donne di Tremenico.
È costituito da un vestito smanicato in tessuto ben strutturato, con fitte piegoline sul dietro della gonna per garantirne l’ampiezza e favorire il movimento; sotto si indossa una camicetta bianca di cotone con maniche ricamate e impreziosite da pizzi, la camisète; sopra, appoggiato sulle spalle si porta ol panèt dal cöl, un davantino a forma di V, lavorato all’uncinetto e ricamato, che si incrocia sul seno, è la parte più vezzosa e colorata del costume; completa l’abito ol scósal, un grembiule lungo come la gonna, spesso nero e con i bordi ricamati.
In inverno si indossava ol corset, un giacchino di tessuto doppiato e, quando le temperature erano davvero rigide, si avvolgevano le spalle in uno scialle di lana nera.
Nessuno di questi capi si acquistava, ogni donna era in grado di cucirseli su misura, creando ricami e modelli che venivano custoditi gelosamente.
Era solito possederne due: uno per la festa, quello meno usurato, e l’altro per la quotidianità.
Crediti
La redazione dei testi qui riportati è stata curata dalla comunità di Tremenico in collaborazione con la coop. soc. Liberi Sogni Onlus. Fotografie, documenti e brani musicali pubblicati in questa pagina sono stati raccolti, selezionati e donati a fine divulgativo e a titolo gratuito dalla comunità tremenicese, nell’ambito del percorso partecipato che ha portato alla realizzazione della mappa di comunità.
Le interviste agli abitanti di Tremenico sono state realizzate dalla coop. soc. Liberi Sogni Onlus.
Eventuali titolari di diritti d’autore sui materiali pubblicati, sono pregati di mettersi in contatto con la coop. soc. Liberi Sogni Onlus.