Premana ha conosciuto nel corso degli anni personaggi caratteristici realmente vissuti in paese, che a causa delle loro qualità peculiari e talvolta originali sono diventati protagonisti di storielle e aneddoti tradizionali ancora oggi narrati.
Molti premanesi non li hanno conosciuti di persona, ma hanno sentito parlare di loro fin da bambini, entrando a fare parte dell’immaginario collettivo.
Il pastore Ciòche, al secolo Antonio Gianola (Premana 14/03/1901 – Vendrogno 29/03/1968), fu uno storico pastore di pecore. Gli animali gli venivano affidati ént in dél Piàz verso fine maggio, ed il giro che faceva con il suo gregge e alcuni giovani aiutanti toccava Lavagnóon, Salavàar, Piancaüde, poi ritornava in Lavagnóon e riconsegnava le pecore a fine estate al Barch.
In questo modo contribuiva al mantenimento della biodiversità del territorio anche nei punti più difficili e selvaggi. In inverno il Ciòche si dedicava al taglio di castagni, lavoro difficile che eseguiva con l’aiuto di un collega.
Di lui si racconta che, essendo in grado di contare solo fino a cento, andava orgoglioso di curare “tredici cento pecore” ovvero 1300 pecore, questo era il suo gregge. E le riconosceva tutte, e soprattutto sapeva chi era il proprietario di ognuna perchè diceva: “le pecore assomigliano al padrone”.
Il baitello del pastore Ciòche. 
Il portico del pastore Ciòche (pòrtech dól Ciòche): la sua casa è sulla destra. 
La ca dól Ròcio, in primo piano sulla destra, tappa di Premana Rivive l’Antico.
Andava a Messa la Domenica, ma ciò che più gli piaceva davvero era il dopo Messa dalla Fóle, la signora che gestiva l’ osteria della Fròse (oggi tappa molto amata del giro di Premana Rivive l’Antico).
Un altro aneddoto che lo riguarda: partecipando ad una funzione con il Vescovo a cui veniva messa e tolta la mitria più volte in base alle regole liturgiche, commentò: “Ma se questo berretto non va bene, perchè continuano a provarglielo?”
Amava cantare ed inventarsi degli stornelli o modificare quelli conosciuti. Ecco alcune sue creazioni:
CANZONE 1 America, America, America, America, America, America ma cosa l'è questa America l'è un ..........mazzolino di fior Reoplan che va lontaan ‘l va in America doman 'l va in America doman Reoplan che borle giò Reoplan che borle giò che a la Tère ghe son già 'l borle giò 'l se romp ól naas Aiutt....Aiutt....Aiutt.... CANZONE 2 Ritornello "Oòohij come la va mai been su sóre ai nioij ghè sù ól sereen Ghè su 'l sereen da serenà ghe sù 'l tosànn da fa balà! Rit. Él tosànn de stóo Riónn agliè gnann bónn de tacà un botón! Rit. Ell tosànn de stà Piazzèta agliè gnann bónn de fa un' asèta! Rit.
Un altro personaggio il cui ricordo in paese è ancora vivo anche se in pochi l’anno conosciuta è ól Ròcio. Nata a fine Ottocento, si chiamava Ermelinda Rosalia, detta Rosina o Ròcio. Era una donna molto povera, che in tempi privi di ammortizzatori sociali viveva grazie al’aiuto dei vicini.
A tal proposito ecco una bella testimonianza:
“Quando stavo per sposarmi, venni col mio futuro marito a Premana. Portai i confetti alla mia vicina, la Rosina, e continuai a distribuire le partecipazioni ai parenti. Quando ritornai a casa, trovai la Rosina sulla soglia della sua povera dimora con una scodella dove c’erano due patate. “Tò, te glielò dan pelèe!” (prendi, te le ho anche pelate!), mi disse. È stato il più bel regalo per il mio matrimonio”
Il destino ha voluto che il Ròcio diventasse famosa perchè la sua casa è una tappa di Premana Rivive l’Antico.
Crediti
La redazione dei testi qui riportati è stata curata dalla comunità di Premana in collaborazione con la coop. soc. Liberi Sogni Onlus. Fotografie, documenti e brani musicali pubblicati in questa pagina sono stati raccolti, selezionati e donati a fine divulgativo e a titolo gratuito dalla comunità premanese, nell’ambito del percorso partecipato che ha portato alla realizzazione della mappa di comunità.
Le interviste agli abitanti di Premana sono state realizzate dalla coop. soc. Liberi Sogni Onlus.
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