Cacciata di gennaio

Cascià vie ginèer – 31 gennaio.

Da tempo immemore a Premana esiste questo rito, tra l’altro annoverato come Patrimonio Immateriale delle Regioni Alpine.

Il 31 di gennaio si scaccia gennaio appunto, con tutto il rumore possibile. Anche a Premana come in tanti popoli il rumore viene utilizzato per allontanare tutto ciò che è negativo.

La tradizione, quasi sicuramente celtica, prevede la riunione nel tardo pomeriggio dei ragazzi/e e dei bambini/e del paese, che con campanacci e tutto quello che fa rumore girano tra le stradine del nucleo abitato. Una volta si usavano tanto anche le raganelle.

Il significato è cacciare l’inverno, la stagione fredda, la stagione più difficile, augurandosi un inizio della stagione mite che corrisponde ai primi lavori da fare nei campi, alle prime nascite degli animali in stalla, al risveglio della natura, alla vita che si rinnova.

Sono in molti ad avere sulle spalle un fantoccio di stracci, il Ginèer, che poi a fine serata viene bruciato, come estrema mossa per cancellare definitivamente il periodo invernale appena trascorso.

Tutt’oggi la tradizione è ancora molto sentita e partecipata. Quella sera le strade di Premana sono animate del vociare dei più piccoli e da ogni dove si sentono i campanacci suonare. Spesso si tratta di quelli appesi al collo di capre e pecore da nonni e bisnonni, che in questa occasione danno il loro contributo al mantenimento di un rituale che rimane invariato da generazioni e generazioni.

Crediti

La redazione dei testi qui riportati è stata curata dalla comunità di Premana in collaborazione con la coop. soc. Liberi Sogni Onlus. Fotografie, documenti e brani musicali pubblicati in questa pagina sono stati raccolti, selezionati e donati a fine divulgativo e a titolo gratuito dalla comunità premanese, nell’ambito del percorso partecipato che ha portato alla realizzazione della mappa di comunità. 
Le interviste agli abitanti di Premana sono state realizzate dalla coop. soc. Liberi Sogni Onlus.
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