Fino a pochi decenni fa, prima dell’avvento della televisione e dei cambiamenti della società, era usuale che durante le sere d’inverno la famiglia allargata a nonni, zii, cugini e amici si riunisse a turno in una casa, a passare un paio d’ore in compagnia accanto al camino acceso: a fööch.
Si risparmiava la legna ed era l’occasione per ritrovarsi e raccontarsi le ultime novità o i ricordi, per programmare i lavori in comune, per la recita del Rosario.
Gli uomini chiacchieravano davanti a un buon bicchiere di vino.
Per le donne era il momento in cui filare la lana, cucire gli scapìin, le pantofole, lavorare a maglia, ricamare, insegnare questi lavori alle ragazze più giovani.
I ragazzini avevano i loro giochi e le castagne da sgranocchiare.
Ai bambini più piccoli si tramandavano antiche storie e si insegnavano le filastrocche. Seduti sulle ginocchia dei genitori, dei nonni o dei güdàzz (i padrini di battesimo), le filastrocche, oltre ad accompagnare coccole e tenerezze, erano il mezzo per far sviluppare la parola ai bambini che stavano imparando a parlare e per passare qualche insegnamento. L’adulto cantilenava la prima parte, invogliando il bambino a finire la strofa.
Eccone di seguito qualche d’una tra le più conosciute.
Sant Antòni da Pradél al sonàve ól campanél ól campanél al s'à rompìi Sant Antòni al s'à stremìi al s'à scondüü dedrée a 'ne pòrte a là troàa 'ne cavre mòrte la cavre mòrte al l'à face cöös al ghén à dàa un tòch a Sant Ambröös Sant Ambröös al n'à mighe volüü al l'à majàde tüte lüü
Filastrocca per insegnare le 5 dita
Ad ogni strofa si tocca un dito Quest al è 'ndàa gió in- t-ól póz Quest al l'à tiràa sù Quest al l'à sügàa Quest a là fàc la süpe Quest al l'à maiàde tüte
Filastrocca per insegnare le varie parti del viso
Si toccano via via gli occhi, le orecchie ed il naso che viene mosso qui e là. Quest al è 'l ogìin bèl Quest al è ól sò fradél Queste l'è l'oregìne bèlè Queste l'è la só sorèle Quest al è ól portìin Di Frèe de San Martìin Ch'al fà din, din, din
Crediti
La redazione dei testi qui riportati è stata curata dalla comunità di Premana in collaborazione con la coop. soc. Liberi Sogni Onlus. Fotografie, documenti e brani musicali pubblicati in questa pagina sono stati raccolti, selezionati e donati a fine divulgativo e a titolo gratuito dalla comunità premanese, nell’ambito del percorso partecipato che ha portato alla realizzazione della mappa di comunità.
Le interviste agli abitanti di Premana sono state realizzate dalla coop. soc. Liberi Sogni Onlus.
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