La “Ca’ del Maver” occupava l’area centrale del paese, dove attualmente sorge la Piazza Aldo Moro. Era considerata la più bella perché rappresentava una specie di microcosmo cui si accedeva attraverso il sontuoso cancello di ferro battuto che la proteggeva dal resto del paese. Una volta varcata la soglia ci si trovava in un cortile imponente su cui si affacciavano varie abitazioni, ampie stalle, l’ambulatorio del Medico di Condotta (Rizzi, Clerici, Coduri), trasformato poi anche in residenza, per proseguire fino al lussureggiante giardino e da ultimo alla fontana, cui le donne delle famiglie qui residenti si recavano a fare il bucato da vere privilegiate (le altre bulciaghesi infatti erano costrette a scendere fino a Bulciaghetto!).
La gente ricorda che qui veniva a farsi visitare quando c’era qualcosa che non andava, faceva i vaccini (argomento molto attuale) e c’era la “macchina delle lastre”. Il dolore e la preoccupazione sembravano essere smorzati dalla bellezza del luogo, soprattutto quella del suo giardino dominato da uno spettacolare abete argentato.
Purtroppo il desiderio di modernità che ha travolto la popolazione di Bulciago negli anni del boom economico ha sacrificato questo piccolo gioiello. L’albero secolare che era simbolo di questa corte venne abbattuto in una notte memorabile all’insaputa della comunità, che scoprì il maltolto solo al risveglio del mattino successivo.
Crediti
La redazione dei testi qui riportati è stata curata dalla comunità di Bulciago in collaborazione con la coop. soc. Liberi Sogni Onlus. Fotografie e documenti pubblicati in questa pagina sono stati raccolti, selezionati e donati a fine divulgativo e a titolo gratuito dalla comunità di riferimento, nell’ambito del percorso partecipato che ha portato alla realizzazione della mappa di comunità.
Le interviste agli abitanti di Bulciago sono state realizzate dalla coop. soc. Liberi Sogni Onlus.
Eventuali titolari di diritti d’autore sui materiali pubblicati, sono pregati di mettersi in contatto con la coop. soc. Liberi Sogni Onlus.