Il mese di settembre era dedicato alla vendemmia. Ogni famiglia del paese era proprietaria di terrazzamenti e di stalle nella parte a valle che si allunga fino al fiume, dove venivano coltivate le viti. Per il periodo del raccolto, ogni famiglia chiamava le donne degli altri paesi per raccogliere l’uva e con il gerlo la portavano in paese. Le donne si dividevano la strada su cui transitare ed ognuna percorreva ripetutamente il suo pezzo per tutta la giornata. Quando la raccolta era terminata, i bambini si divertivano a cercare i grappoli rimasti appesi per mangiarli.
Ognuno era proprietario di una cantina nella quale c’era un grande tinozzo dove veniva messa l’uva che veniva pigiata a piedi scalzi e lasciata fermentare. Tutte le sere con una mazza bisognava schiacciare le vinacce. Dopo una settimana il mosto era pronto, il primo vino veniva messo nelle botti.
Le vinacce residue venivano portate con il brental all’unico torchio del paese e si schiacciavano per fare uscire ancora vino, poi venivano distillate per produrre la grappa.
Il raccolto bastava per il consumo familiare di tutto l’anno e per pagare le donne che avevano lavorato.
Crediti
La redazione dei testi qui riportati è stata curata dalla comunità di Introzzo in collaborazione con la coop. soc. Liberi Sogni Onlus. Fotografie e documenti pubblicati in questa pagina sono stati raccolti, selezionati e donati a fine divulgativo e a titolo gratuito dalla comunità di riferimento, nell’ambito del percorso partecipato che ha portato alla realizzazione della mappa di comunità.
Le interviste agli abitanti di Introzzo sono state realizzate dalla coop. soc. Liberi Sogni Onlus.
Eventuali titolari di diritti d’autore sui materiali pubblicati, sono pregati di mettersi in contatto con la coop. soc. Liberi Sogni Onlus. Hanno partecipato al tavolo di lavoro per la creazione di questa mappa di comunità: Caterina Tagliaferri, Cinzia Cantini, Emilio Buzzella, Enrica Buzzella, Flavio Cipelli, Fulvia Buzzella, Giada Faretra, Giorgia Pandiani, Luca Buzzella, Maria Teresa Buzzella e Primavera Realini.