La “Curt dè Pinzana” è un esempio di quelle corti più ristrette ed intime che costellano il cuore del paese e che traggono il loro nome dalla famiglia più influente o numerosa che le popolava (altro esempio è la “Curt di Becai” e la “Curt di Trescan”).
Lontana dalla maestosità e popolosità della Filanda, incastonata tra l’attuale Biblioteca e la Piazza Aldo Moro, ha ospitato varie generazioni delle famiglie “Pinzana” capitanate dalle coppie Marcellina-Gino, Carmela-Mario, Maria-Anselmo. Con loro anche le famiglie Fumagalli, con le coppie Maria-Angelo ed Adelina-Cesare e relativa prole, e Parolini, guidate dai capifamiglia Isaia ed Ugo.
Uno spaccato della tradizione brianzola più verace, dove si sono consumati i riti privati e comunitari più importanti, sempre all’insegna della tenacia, dell’instancabile senso del dovere e del rispetto reciproco, della solidarietà che avvicina anime semplici e li unisce in un legame perenne. Pochi i discendenti rimasti tra quelle mura, quasi nessuno, ma tutti anche a distanza si sentono ancora oggi parte di questa “famiglia allargata”.
Crediti
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